SINGER'S
FORMANT
Vi sono vari modi per definire una formante:
- concentrazione di energia acustica in una certa banda
frequenziale
- picchi in uno spettro sonoro causati dalla risonanza acustica
Le prime due formanti, F1 e F2, con la loro variazione in ampiezza e
in frequenza, determinano la varietà vocalica.
Ora due considerazioni:
- il nostro sistema acustico riesce a discriminare chiaramente
una voce operistica da una voce non impostata
- il più delle volte una voce operistica può essere udibile
anche al di sopra di un fortissimo orchestrale
Gli studi di Johan Sundberg - e di
Wilmer T. Bartholomew
circa mezzo secolo prima - hanno portato alla
scoperta di una particolare formante, detta EXTRA FORMANTE,
FORMANTE DEL CANTANTE, SINGING FORMANT o SINGER'S FORMANT, in
quanto sita costantemente in quella banda frequenziale che spazia
da circa 2500 a circa 3500 Hz e, aspetto particolare, a prescindere dalla vocale emessa.
Caratteristica apparentemente
anomala, dato che ognuna delle 7 vocali della lingua italiana
contiene una precisa disposizione formantica:
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- Uberti
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© Ferrero -
Caldognetto
N.B. - segnalo che le parole MODO e
MONDO
sono state invertite, evidentemente per errore
tipografico
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Ovvero ogni vocale possiede una sua
precisa struttura formantica variabile (vedi prima immagine),
eppure l'extra formante si situerà sempre tra i 2500 e i 3500 Hz.
Da un articolo dello stesso
Sundberg:
La formante del cantante è un picco che emerge nel
profilo spettrale attorno ai 3 chilocicli, che si riscontra
tipicamente nelle vocalizzazioni prodotte da cantanti lirici
classici. Secondo una ricerca precedente, si tratta
principalmente di un fenomeno risonante prodotto dalla fusione
(clustering) delle formanti 3, 4 e 5. Il suo livello, rispetto
alla prima formante varia a seconda della vocale, l'intensità
della vocale ed altri fattori. Viene qui esaminata la sua
dipendenza dalle frequenze delle formanti delle vocali.
Applicando la teoria acustica sulla produzione della voce, viene
calcolata la differenza tra i livelli della prima e della terza
formante per alcune vocali standard. Viene individuata la
differenza fra i livelli osservati e quelli calcolati per voci
diverse. Si è trovato che questa varia considerevolmente tra le
vocali cantate dai cantanti professionisti e quelle cantate da
principianti.
Acusticamente la Singer's Formant
corrisponde a una specie di ronzio. Fisicamente si
forma in quella zona del vocal tract compresa tra la glottide
e l'epiglottide.
Ecco una
dimostrazione: è sufficiente campionare un segnale
audio vocale di voce operistica di qualche secondo su
frequenza X con vocale ad esempio [o], e poi
calcolarne l'FFT (scomposizione del suono registrato nelle sue
componenti armoniche).
Analisi:
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verso il bordo sinistro della figura notiamo il
picco della 1° formante, (notare come la 2° componente
armonica sia di intensità più che doppia rispetto alla
1°);
verso destra incontriamo la 2° formante la
quale, trattandosi della vocale [o], si posizionerà sui
1000 Hz,
attorno ai 2500/3000 Hz notiamo una formante di
ampiezza molto sigificativa, l'EXTRA Formante.
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Jussi Bjorling - Una
furtiva lacrima - Do acuto
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con un filtro a reiezione di banda (lascia passare le
frequenze che si trovano al di sotto e al di sopra di un
intervallo, eliminando tutte quelle che sono comprese
nell'intervallo stesso da me prestabilito), o ancor
meglio con un equalizzatore grafico, abbassiamo
progressivamente l'intensità dell'extra formante
Risultato:
il segnale vocale risultante corrisponde
ovviamente alla stessa nota-frequenza, ma ne abbiamo
modificato la struttura sopprimendone parzialmente il
rinforzo formantico caratteristico del suono vocale
operistico.
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smorzamento dell'intensità
dell'extra formante |
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A questo punto se con un filtro
passa banda (lascia passare inalterate tutte le frequenze il cui
valore è entro un determinato intervallo eliminando quelle al di
sopra e al di sotto della banda da me prestabilita) isolassi
questo formante dal segnale originario, sentirei una sorta di
ronzio, con una frequenza abbastanza identificabile e molto simile
al frinire delle cicale.
Quindi questo ronzio contribuisce a
determinare la differenza tra la vocalità lirica e non. E non
solo; dato che l'estensione di un'orchestra di stampo operistico
arriva mediamente verso gli acuti attorno ai 2500 hz,
sviluppando l'ampiezza di questa formante il cantante d'opera ha
la possibilità di farsi udire, sviluppando così la sua portanza
vocale.
Dal punto di vista fisiologico,
tutto ciò è strettamente legato al concetto di copertura (registro
secondario):
- abbassamento della laringe (pianto)
- abbassamento della mandibola
- abbassamento della base linguale
- elevazione del velo palatino
Didatticamente se ne vide la
necessità per rendere fluido il passaggio dal registro medio grave
verso quello acuto, mentre esteticamente se ne vide la necessità
agli inizi dell'800, quando gli organici orchestrali per esigenze
compositive iniziavano a incrementarsi, e con essi il volume
sonoro (dB) e la banda frequenziale (Hz).
Ecco quindi la necessità di creare
una nuova modalità di emissione vocale che potesse competere con
il nuovo suono orchestrale, il quale spesso copriva letteralmente
l'intensità del suono-vocale.
Questa concentrazione, ovvero
l'aumento di volume di questa banda/formante conduce:
- alla caratterizzazione della vocalità lirica (assieme ad
altri fattori)
- all'aumento della portanza, la voce corre più lontano
- emesso contemporaneamente ad altri strumenti acustici, il
suono vocale risulterà ben evidente
Sia chiaro, è molto riduttivo
alquanto apparentemente banale mettere in atto queste azioni:
simulare l'atteggiamento tipico del pianto, abbassare la laringe,
alzare il velo palatino, abbassare la base della lingua, ...
Tutto fa sempre parte di un meccanismo, di un equilibrio tra varie
componenti, del rapporto tra diversi e simultanei atteggiamenti
fisici e mentali - teoria dell'uovo.
In generale le voci di basso, baritono, tenore e contralto risultano
essere più timbrati rispetto alle voci femminili acute; ciò si può
dedurre analizzando il suono vocale di una soprano, la cui formante
alta di canto risulta spesso di minor intensità rispetto alle altre
categotie vocali.
La sensazione di suono
brillante (che non è sinonimo di timbrato) tipico dei soprani
può essere anche determinato più che dalla scarsa rilevanza
della formante alta di canto quanto dalla maggiore intensità
rispetto alle altre voci delle prime componenti armoniche
(ricordiamoci che la F0, frequenza fondamentale
corrisponde al 1° componente armonico) e quindi della 1°
formante.
In alcuni casi il 1° armonico coincide con la 1° formante,
data la sua elevata intensità.
Ma come si può ottenere questa sensazione di brillantezza
sopranile? Concettualmente è banale, dato che l’ampiezza della
1° formante F1 è in relazione con l’ampiezza della
cavità orale, quindi
aumentando
negli acuti l’apertura della bocca
Da ciò si evince che nelle voci
maschili o di contralto noi percepiamo soprattutto l’intensità
della formante di canto, mentre nelle voci femminili acute la
frequenza fondamentale potenziata dalla sovrapposizione della
prima formante.
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soprano anonimo - la 1° formante
coincide con la 1° componente armonica |
Quindi come detto la brillantezza
sopranile si ottiene aumentando negli acuti l'apertura della
bocca; è infatti ormai assodato come lo sviluppo d'intensità della
1° formante F1 sia in relazione con l'abbassamento del mascellare
inferiore.
Da qui si evince che:
nelle voci maschili o di contralto avvertiamo soprattutto
l'intensità della formante alta di canto
nelle voci femminili acute avvertiamo la
frequenza fondamentale F0 potenziata dalla sovrapposizione
della prima formante